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mercoledì 18 giugno 2008

UNICO 2008: Le novità su immobili, auto e telefonini

A pochi giorni dal primo appuntamento con le dichiarazioni fiscali, l'agenzia delle Entrate, nell'evento di ieri – Modulo di aggiornamento permanente –, ha fornito una vera e propria raffica di chiarimenti operativi per i contribuenti e i professionisti che dovranno fare i conti con la compilazione di Unico 2008. Le novità interpretative coinvolgono sia l'ambito di lavoro autonomo che quello relativo alle imprese. Gli argomenti affrontati spaziano dal trattamento delle spese di manutenzione connesse agli immobili acquistati prima del 1° gennaio 2007, alle regole da seguire per la deducibilità dei costi di autovetture, ricariche telefoniche e rimborsi spese professionali; dagli studi di settore, alla rilevanza reddituale degli interessi passivi delle immobiliari di gestione.
Manutenzione immobili Colmato il vuoto normativo lasciato dalla Finanziaria 2007 relativamente all'efficacia della disciplina delle spese non incrementative di ammodernamento, ristrutturazione e manutenzione degli immobili dei professionisti. Infatti, non era chiaro se le nuove regole, fissate dall'articolo 54, comma 2, del Tuir, si applicassero o meno anche agli immobili acquistati prima del 1° gennaio 2007. L'articolo 54 prevede, infatti, che le spese sono deducibili dal reddito professionale, nel periodo d'imposta di sostenimento, nel limite del 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili indicati nel registro previsto dall'articolo 19 del Dpr 600/73. L'eccedenza è, invece, deducibile in quote costanti nei cinque periodi d'imposta successivi.Questa disciplina, come ha chiarito l'agenzia delle Entrate, si applica solo agli immobili acquistati dal 1° gennaio 2007. Al contrario, per gli immobili acquistati prima, continua ad applicarsi la precedente normativa che prevede la deduzione della spesa in quote costanti nel periodo d'imposta in cui sono sostenute e nei quattro successivi. A questa stessa conclusione si dovrebbe giungere per gli immobili di terzi.
Auto, ammortamenti 2006 Solo la dichiarazione integrativa consente ai contribuenti di recuperare i costi delle autovetture del 2006, diversi da quelli previsti dal decreto legge 81/2007. Il provvedimento ammette, in via eccezionale e in deroga al principio generale dell'autonomia dei singoli periodi d'imposta, il recupero delle spese dovute all'incremento previsto nel 2007 delle percentuali di deduzione delle spese. Diversamente, non sarà possibile dedurre in Unico 2008 eventuali ulteriori quote di ammortamento degli stessi automezzi che non erano state tempestivamente dedotte in Unico 2007 da chi aveva riposto affidamento nell'interpretazione rilasciata dall'agenzia delle Entrate nella videoconferenza del 19 maggio 2007, poi ritrattata dalla circolare 12/E/08. Pertanto, se il contribuente intende recuperare le quote di ammortamento, dovrà provvedere, entro la scadenza di Unico 2008, a presentare una dichiarazione integrativa a favore (articolo 2, 8 bis Dpr 322/98).
Ricariche cellulari Anche le ricariche dei cellulari e le carte prepagate sono deducibili dal reddito di lavoro autonomo e d'impresa nella misura dell'80%, come previsto dalla Finanziaria 2007 (legge 296/06), trattandosi di costi relativi all'impiego di servizi telefonici. Tuttavia, resta inteso, come ha sottolineato l'agenzia delle Entrate, che ai fini del riconoscimento della deducibilità della spesa i costi siano connotati dei requisiti dell'inerenza e della tracciabilità della spesa. Per quanto riguarda questo secondo aspetto, è necessario che la spesa sia documentata: ad esempio, attraverso la ricevuta ottenibile tramite bancomat o home banking, ovvero per le carte prepagate dal documento rilasciato dal rivenditore ai fini Iva.

(fonte: ilsole24ore.com)

martedì 17 giugno 2008

USARCI CONTRO IL CARO CARBURANTE

Comunicato Stampa

Il grande ed incontrollabile aumento dei prezzi nel settore dei carburanti, sta diventando una vera e propria emergenza per la categoria degli Agenti e Rappresentanti di Commercio.
Tale emergenza sta assumendo contorni e rilievi di grande attenzione e preoccupazione , e forte e’ il “grido” di aiuto che sale dalla base .
Unitamente alla necessità di potere disporre della “Patente professionale” , i timori derivanti dal crescere incontrollato dei carburanti , evidenziano aspettative da parte degli Agenti di Commercio Italiani che nessuno fino ad ora ha considerato come penalizzanti, e che invece rischiano di essere l’anello di una catena che non puo’, non deve, e non vuole fermarsi. Opportuno ricordare che attraverso il lavoro degli Agenti di Commercio e comunque l’intermediazioni in genere, “passa” circa il 70% del P.I.L. .
Per chi fa un uso professionale e quotidiano dell’autovettura tale situazione e’ diventata insostenibile; occorre tenere conto che un agente di commercio in media percorre 60.000 chilometri annui; visto che nell’ ultimo anno abbiamo subito un aumento del costo del gasolio per autotrazione pari al 30%, tanto rende palese quanto possa pesantemente incidere sul fatturato il nuovo maggiore costo derivante.
Il differente uso della autovettura da parte di un Agente di Commercio e’ sancito dall’amministrazione finanziaria con due specifiche disposizioni rispettivamente all’art. 19 bis 1 (Decreto del Presidente della Repubblica del 26 ottobre 1972 n.633 e successive modificazioni ed integrazioni ) per totale detrazione dell’ I.V.A. gravante sul costo del veicolo e nel Testo Unico delle Imposte sui redditi all’art. 164 , definendo pertanto uno status ad hoc e riconoscendo per l’attivita’ specifica misure difformi dalla totalita’ dei contribuenti .
Il Sindacato U.S.A.R.C.I. Nazionale a firma del Presidente Umberto Mirizzi, ha già presentato richiesta di incontro urgente al Sign. Ministro delle Infrastrutture e Trasporti On. Altiero Matteoli , per richiedere un intervento chiarificatore sulla posizione degli Agenti di Commercio nei confronti del ministero stesso; una posizione che apra il dialogo anche con le Organizzazioni che rappresentano questo importante comparto dell’economia e che possa vedere accolti argomenti che sono almeno “dovuti” a coloro che, come i nostri associati, presidiano le strade per lavoro.
Parliamo della detassazione mirata dei carburanti, e l’istituzione di meccanismi di salvaguardia per gli Agenti di Commercio, a fronte delle variazioni di prezzo del petrolio.
Chiediamo pertanto attenzione, solidarietà e supporto alle nostre problematiche a tutti i “nostri”
parlamentari eletti, alle forze politiche del territorio, alle forze economiche tutte, con le quali agire con determinazione per mantenere vitale il sistema economico locale e nazionale.

martedì 10 giugno 2008

LA PATENTE PROFESSIONALE: LA RICHIESTA DELL’USARCI PER GLI AGENTI DI COMMERCIO

Tutti coloro che svolgono un'attività lavorativa itinerante e che richiede (obbligatoriamente) spostamenti urbani, extraurbani ed autostradali sono soggetti in misura maggiore (si potrebbe tranquillamente dire in modo penalizzante) ai rischi della circolazione. Parliamo degli aspetti di sicurezza, di salute ed anche di rispetto delle regole del Codice della Strada.
L’introduzione della “patente a punti”, nel luglio 2003 è stata certamente salutata come un provvedimento teso a garantire una maggior sicurezza sulla strada. Si è allo scopo rivelato uno strumento utile, ma nel contempo per talune categorie professionali si è rivelato uno strumento “restrittivo” nell’esercizio del diritto costituzionale al lavoro, e ove abusato anche vessatorio.
E' facile comprendere come chi fa un uso professionale del mezzo di trasporto non possa essere paragonato al privato cittadino, ne in termini di percorrenza annua, ne in termini di assiduità di utilizzo e soprattutto nemmeno in termini di esposizione al rischio. E' questo il punto su quale il legislatore ha posto scarsa attenzione e che ha omologato ad un’unica fattispecie tutti coloro che “guidano” (indipendente dal mezzo e dal modo).
Analogamente è questo il motivo che porta la nostra Organizzazione, l’USARCI, a farsi garante di una improcrastinabile iniziativa a tutela della Categoria volta ad istituire la cosiddetta “patente professionale”. Uno strumento che certamente non sana l’aspetto sicurezza ma che potrebbe dare equilibrio agli aspetti legati al rispetto delle regole del Codice della Strada.
Uno strumento “dovuto”, secondo l’USARCI, a chi ogni giorno, professionalmente intermedia per conto del tessuto produttivo e commerciale qualsivoglia tipologia di prodotto o servizio, dal bene di consumo al macchinario industriale, dal materiale edile all’alimentare, dalla pubblicità all’abbigliamento e tutto ciò che la fantasia in termini merceologici suggerisce. Infatti, per svolgere questa attività di intermediazione, è necessario disporre di una vettura, è necessario recarsi presso i proprii clienti presidiando la zona di lavoro, ogni giorno, tutti i giorni con ogni condizione meteo, favorevole o meno.

Ai lettori, raccontando della “nostra attività” non diciamo nulla di nuovo, tutti loro infatti conoscono perfettamente le modalità operative dell’attività di agenzia. E’ bene, però che prendano coscienza di quel che davvero accade anche le istituzioni preposte, perché si colmi quel divario che distanzia anni luce una casalinga da un agente di commercio, un impiegato bancario da un agente di commercio, un impiegato pubblico da un agente di commercio, un commerciante da un agente di commercio ecc.
Il “divario oggettivo” di cui parliamo, oltre che palese nella sua semplicità descrittiva, è sancito dall’amministrazione finanziaria con una specifica disposizione che pone gli Agenti di Commercio quale unica deroga al disposto dell’art. 19 bis 1 (Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633 e successive modificazioni ed integrazioni) per totale detrazione dell’I.V.A. gravante sul costo del veicolo. Ma non finisce qui, il Testo Unico delle Imposte sui redditi, all’art 164, cita: “b) nella misura dell’80 per cento relativamente alle autovetture ed autocaravan, di cui alle predette lettere dell’articolo 54 del citato decreto legislativo n. 285 del 1992, ai ciclomotori e motocicli utilizzati da soggetti esercenti attività di agenzia o di rappresentanza di commercio in modo diverso da quello indicato alla lettera a), numero 1). omissis …
Il predetto limite di euro 18.075,99 per le autovetture è elevato a euro 25.822,84 per gli autoveicoli utilizzati da agenti o rappresentanti di commercio”, definendo uno status ad hoc e riconoscendo per l’attività specifica misure difformi dalla totalità dei contribuenti. Aggiungiamo che “l’interpretazione” data da alcuni amministrazioni comunali del disposto del Codice della Strada, soprattutto in ambito della repressione (o presunta tale) delle infrazioni è del tutto opinabile. L’occultamento dei dispositivi autovelox, l’abuso nell’uso dei T-red, l’accanimento al solo fine di generare introiti economici ha reso la giornata lavorativa di un Agente di Commercio un percorso ad ostacoli. Perché se è legittimo il rispetto delle norme, questo dovrebbe essere disposto lecitamente e non in modo artefatto, perché a farne le spese sarà sempre più chi dell’automobile fa un uso professionale e che a questa è legato in modo indissolubile per adempiere al proprio mandato.

Non si tratta quindi di “presunzione” o di “mania di persecuzione”, ma di una evidente differenza di comportamento nell’uso dell’autovettura da parte di colui che lo fa professionalmente e da chi invece lo fa, seppur quotidianamente, per diporto.
A margine di quanto fin qui esposto vorremmo ancora fare una considerazione di carattere puramente economico. Perché oltre a quanto già detto, l’agente di commercio fronteggia – in particolare negli ultimi 48 mesi - un ulteriore elemento di aggravio alla propria attività che è rappresentato dal caro carburanti. Se è inconfutabile quanto detto sull’obbligatorietà della mobilità, con ogni tempo, per ogni giorno, esposti ai rischi della guida e altrettanto vero che l’aumento dei carburanti ha ulteriormente aggravato la situazione di chi “non” può scegliere di svolgere la propria professione in altro modo. Su questo argomento ci sarebbe da aprire un ulteriore tavolo di discussione, su cui l’USARCI sta da tempo valutando azioni concrete e risolutive. Detto ciò, l’ipotesi che prospettiamo e su cui chiediamo l’intervento della Categoria tutta e quello di realizzare un omologo della patente individuale e personale che si chiama appunto “patente professionale”. Un ulteriore documento che attesta specificatamente la professione di Agente o Rappresentante di Commercio e che in virtù di questo requisito genera un’assegnazione di ulteriori 20 punti (tanti quanti quelli della patente personale) da utilizzarsi per la propria attività.
Il meccanismo, semplicissimo nella sua descrizione e comprensione, potrebbe prevedere un requisito di accesso quale ad esempio l’iscrizione al Ruolo Professionale o al Registro delle Imprese con attività prevalente quella di agenzia ed un apposito regolamento per il recupero dei punti analogamente a quanto previsto all’art. 126 bis del Codice della Strada per la patente personale. Il metodo individuato per la realizzazione di questo strumento è la raccolta di intenti da parte della Categoria attraverso il modello pubblicato qui e la successiva trasmissione, per il tramite della nostra Organizzazione, al Ministro competente. Questo non vuol dire comunque che adotteremo un atteggiamento distensivo o attendista, questo vuol solo dire, che a differenza di manifestazioni facinorose ed intenti bellicosi, adotteremo una linea consona alla tipologia di attività, puntando sull’universale accoglimento dell’istanza da parte degli Agenti di Commercio italiani e soprattutto puntando al riconoscimento di un diritto finora leso da parte del legislatore che è quello “del lavoro”. Crediamo che tutti, ma proprio tutti troveranno condivisibile la nostra iniziativa ed anzi chiediamo che ognuno si faccia promotore della diffusione di questa “opportunità” al fine di giungere all’appuntamento con il Ministro rappresentativi del volere del maggior numero possibile di Agenti. La nostra professione merita questo tangibile segno di attenzione del Governo per l’importanza del ruolo socio/economico che ricopre e per la manifesta incompatibilità dell’attuale norma rispetto all’esponenziale rischio cui la Categoria è sottoposta.

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L'USARCI CHIAMA GLI AGENTI AD UN REFERENDUM SUGLI AEC

Con il voto al nostro REFERENDUM chiamiamo la Categoria e fare una scelta, a dare un'indicazione sul come il nostro Sindacato dovrà condurre la trattativa attualmente in atto per il rinnovo degli Accordi Economici Collettivi.

Nel referendum che pubblichiamo qui, Lei è chiamato ad esprimere la Sua opinione su argomenti molto importanti quali ovvero: l'Indennità di scioglimento del Contratto.

Tutte le domande a cui Le chiediamo di rispondere sono importanti, ma certamente la domanda n.1) relativa alla Sua preferenza circa il sistema da adottare per il calcolo dell'indennità di fine rapporto lo è forse di più.

Prima di dare il Suo parere sul sistema che preferisce Le consigliamo di fare un raffronto tra quello contenuto attualmente negli AEC (Indennità Suppletiva di Clientela) e quello "meritocratico" recepito dall'Art 1751 del codice civile.