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mercoledì 24 settembre 2008

ENASARCO CERCA UN NUOVO GARANTE

Nessun rischio per il fallimento della Lehman Brothers

Nei giorni scorsi sulla stampa si è indicato Enasarco tra le casse previdenziali più esposte al rischio Lehman Brothers. "Gli investimenti per 500 milioni di euro sono in fondi di fondi su cui Lehman dava garanzia sul rimborso del capitale a scadenza", ha detto una fonte vicina alla cassa di previdenza degli agenti e dei rappresentanti di commercio. "Il rischio ora è che su questi investimenti manchi la garanzia", ha aggiunto.

Grazie all'interessamento di Umberto Mirizzi, Presidente della Federazione Nazionale USARCI, il quale ha sollecitato l’Enasarco ad emettere la nota stampa, possiamo sapere di più circa la controversa storia degli investimenti Enasarco e tranquillizzare la categoria sui rischi del capitale investito.

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venerdì 19 settembre 2008

ENASARCO: DISMISSIONE PATRIMONIO IMMOBILIARE

Il CdA approva il piano di dismissione del patrimonio immobiliare

Il 18 settembre 2008 il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Enasarco ha approvato il piano relativo alla dismissione del patrimonio immobiliare. Con l'obiettivo di migliorare l'asset allocation e la stabilità del bilancio tecnico a 30 anni (legge 335/95), garantendo la sostenibilità di lungo periodo delle prestazioni previdenziali, il piano descrive la necessità di procedere alla completa dismissione del patrimonio immobiliare, prevedendo la possibilità di concentrare il processo di vendita in un arco temporale inferiore a 4 anni.
Nel piano, all'analisi della composizione dei complessi immobiliari segue la relativa valutazione, la definizione dei criteri per la determinazione delle modalità di dismissione, l'ipotesi di possibili convenzioni con le banche per ottenere migliori condizioni per gli inquilini, le linee guida della campagna di informazione e comunicazione agli inquilini in merito al processo di vendita e le modalità di gestione degli immobili invenduti. Il patrimonio immobiliare della Fondazione, acquistato in gran parte nei decenni tra il 1970 e il 1999, è costituito per circa l'84% da immobili ad uso residenziale e per il restante 16% circa da immobili destinati ad altro uso: uffici, commerciale, istituzionale, università. Il piano prevede la conclusione delle attività di vendita e/o conferimento degli immobili ad uso non abitativo in un massimo di 18 mesi. Con particolare riferimento alle politiche commerciali degli immobili ad uso residenziale il piano pone l'accento sulla possibilità di semplificare le procedure di vendita mediante incentivi agli inquilini nel caso di conferimento ad un unico rappresentante, per ogni stabile, di un mandato collettivo per le operazioni di compravendita nonché l'eventualità, per i singoli inquilini, di estendere il diritto di prelazione a parenti e affini.
Inoltre, al fine di supportare le vendite favorendo i potenziali acquirenti, la Fondazione Enasarco ha valutato l'opportunità di definire convenzioni con le banche per ottenere condizioni sui mutui piò vantaggiose rispetto a quelle che verrebbero offerte normalmente per trattative singole, così come la possibilità di individuare categorie di conduttori con massimo disagio rispetto all'acquisto degli immobili e le forme di tutela possibili nei loro confronti. Per gli immobili ad uso commerciale il piano esamina tanto la possibilità di vendita diretta quanto l'eventualità di conferimento a fondi immobiliari, in particolare ove non sussista la possibilità di vendita immediata. Per quanto attiene la gestione dei rapporti di lavoro di impiegati amministrativi e tecnici e degli addetti alla custodia e alla pulizia degli stabili, il piano ipotizza diverse soluzioni che, al termine del processo di dismissione del patrimonio immobiliare, consentiranno al personale di mantenere il posto di lavoro. Gli impiegati potrebbero essere destinati ad altre mansioni mentre, gli addetti alla custodia e pulizia degli stabili, oltre all'ipotesi di trasferimento diretto dei rapporti di lavoro, potrebbero essere inseriti nell'organico di società captive.

link correlati : www.enasarco.it

martedì 16 settembre 2008

DETRAIBILITA' IVA RISTORANTI ED ALBERGHI

La manovra estiva di recente applicazione ha apportato delle modifiche al regime dell'IVA per spese di ristoranti ed alberghi.

Fino ad ora questa era interamente indetraibile. Oggi è divenuta pienamente detraibile. Pertanto, al fine di consentire la detrazione dell’IVA sulle spese che vengono sostenute in ristoranti ed alberghi si raccomanda di richiedere a ristoratori ed albergatori l’emissione della fattura e non più della semplice ricevuta fiscale.

La circolare n. 53 del 5/9/2008 ha specificato che tale norma non va applicata nel caso di spese di rappresentanza, ovvero in caso di costi per ristoranti ed alberghi sostenuti per conto dei propri clienti. In questo caso l’IVA rimane indetraibile; la detraibilità è ammessa per le spese sostenute nello svolgimento dell’attività dai titolari dell’impresa e dai loro collaboratori e dipendenti.

fonte: Centro Tributario Usarci

Clicca qui per visualizzare la Circolare n. 53/E del 5/09/08

lunedì 15 settembre 2008

MULTE CON TUTOR

Il sistema ne fa scattare troppe e viene momentaneamente bloccato

Se n'è sempre parlato benissimo. E in effetti il Tutor, il sistema in grado di rilevare anche le velocità medie, ha avuto un ruolo fondamentale nel ridurre fino al 66% il numero di incidenti mortali sulle autostrade in cui è stato attivato (da quasi tre anni a questa parte). Senza contare che, essendo del tutto automatico, aiuta a fronteggiare le croniche carenze di organico della Polizia stradale. Ma non sono solo rose e fiori: ci sono tratti in cui la mortalità cala di meno e una parte degli agenti dev'essere sottratta alla vigilanza stradale per far fronte al gran numero di multe da notificare.La differenza tra i benefici del Tutor è evidente sul primo lungo tratto dove il sistema è stato attivato, due anni fa: la A14 tra Pescara e Cerignola (Foggia). Qui, nei suoi primi 22 mesi di funzionamento, il Tutor ha contribuito a ridurre gli incidenti del 16,92% rispetto ai 22 mesi precedenti. Ma questa è solo una media di Trilussa, perché somma una parte abruzzese e molisana di autostrada con molte curve, salite e discese e un'altra, quella pugliese, che è praticamente un rettilineo deserto. Spulciando nelle statistiche, si vede che nella prima parte il calo è arrivato al 19,4% per i sinistri totali e all'80% per quelli mortali, nella seconda si è limitato rispettivamente al 7,8% e al 28,6%. Forse perché gli incidenti evitati dal controllo della velocità sono stati in parte controbilanciati dai colpi di sonno che il dover rispettare i limiti di velocità ha provocato. Quanto agli organici della Stradale, un anno fa era stato stimato un risparmio potenziale di circa 4mila pattuglie prima addette ad Autovelox e Telelaser e ora "liberate" per altri scopi nelle zone in cui la velocità è controllata dal Tutor. Ma questo controllo ha fatto aumentare le multe, che vanno pur sempre notificate. Quasi tutto il lavoro necessario lo fa il Tutor stesso, che legge le targhe, cerca a chi è intestato il veicolo e precompila il verbale. Ma il controllo finale e la spedizione richiedono pur sempre l'intervento umano. E – nonostante gli orari di attivazione del sistema siano scaglionati per evitare ingolfamenti – alcune sezioni provinciali della Polstrada, di fronte a un centinaio di verbali in più da gestire ogni giorno, hanno fatto rientrare in ufficio qualche agente. Perdendo parte del vantaggio apportato dal nuovo sistema.

fonte: il sole 24 ore